La priorità in ambito sociale saranno le politiche abitative, da attuare con strumenti diversificati. Il ruolo più importante dovranno averlo le risposte strutturali, dall’abbassamento degli affitti privati all’individuazione di abitazioni a canone calmierato, dalla mediazione nei nuovi contratti alla rinegoziazione degli affitti in essere, fino all’ampliamento della disponibilità di case popolari.
Serve un patto pubblico-privato per creare disponibilità di alloggi a canone concordato, valutando agevolazioni specifiche per i proprietari che danno la loro disponibilità. Il nuovo Piano urbanistico generale (PUG) dovrà prevedere adeguate aree per l’edilizia residenziale popolare (ERP) e sociale (ERS), anche attraverso il sistema delle compensazioni.
Si dovrà consolidare il servizio housing first, che da Santarcangelo è diventato un modello per tutto il distretto socio-sanitario, promuovendo altri interventi di riqualificazione del patrimonio esistente dopo quello dell’ex casello di via Celletta dell’Olio: la vecchia scuola di Canonica, ad esempio, potrebbe essere destinata a un progetto di co-housing per anziani autosufficienti sulla scia di esperienze simili in Italia e in Europa.
Per le persone con disabilità – oltre all’ex casello di via Rughi destinato a percorsi di autonomia – proponiamo la creazione di un condominio solidale: un luogo dove chi non può permettersi una casa, in particolare i giovani, conviva con famiglie fragili o persone con disabilità lievi, in un contesto di aiuto reciproco con il supporto professionale e qualificato di operatori pubblici.
Le politiche sociali, in ogni caso, dovranno essere pianificate a partire da un’analisi puntuale di bisogni e servizi esistenti attraverso l’Osservatorio sulle politiche sociali dell’Unione dei Comuni, istituito in questo mandato, al quale proponiamo di affiancare un tavolo tecnico di coordinamento permanente per realizzare una visione integrata e sistemica tra servizi sociali, educativi e sanitari.
Per le persone disabili occorrerà creare percorsi di autonomia anche dal punto di vista lavorativo – con interventi mirati a una maggiore inclusione professionale del tessuto economico santarcangiolese – e della mobilità, portando avanti il consistente sforzo realizzato in questi anni per la progressiva eliminazione delle barriere architettoniche.
Per incentivare la socialità specie tra fasce diverse della popolazione, alimentare un clima di coesione e favorire una cultura capace di generare il cosidetto welfare di comunità, torniamo a proporre la creazione di una “osteria sociale”, anche a partire dalle esperienze di successo dell’emporio “U i è da magné” e del progetto Valmarecchia Comunità Solidale.
L’osteria sociale offrirebbe a tutti – studenti, lavoratori, pensionati e semplici cittadini – un luogo in cui trovare un pasto a prezzi accessibili, dove potrebbero lavorare insieme professionisti, volontari e persone con disabilità in un’ottica di integrazione e collaborazione trasversale.
Possibilità e servizi per la popolazione anziana dovranno essere incrementati, sia aumentando i posti disponibili nelle strutture residenziali sia immaginando nuove forme di assistenza, a partire da un maggiore supporto ai caregiver familiari per chi si trova in condizioni di non autosufficienza.
L’esigenza particolarmente sentita dell’assistenza domiciliare dovrebbe essere affrontata con strumenti innovativi come le “badanti di condominio” o comunque in condivisione, mentre per quanto riguarda i posti in struttura auspichiamo sia realizzato quanto prima l’ampliamento della casa protetta “Suor Angela Molari”, già finanziato dall’ASP Valloni-Marecchia.
Obiettivi raggiunti:
• potenziamento dell’housing first, a cui sarà destinato un casello dell’ex ferrovia
• aumento degli alloggi Erp con i due inaugurati a San Martino dei Mulini
• istituzione dell’Osservatorio sulle politiche sociali presso l’Unione dei Comuni
Nell’allegato 1 “Insieme verso un futuro sostenibile” è disponibile un approfondimento sulle nostre proposte per la mobilità, l’ambiente, la pianificazione urbanistica e la cura del territorio.
L’allegato 2 “Integrazione strategica tra cultura e socialità” presenta invece maggiori dettagli in materia di scuola, giovani, cultura, sport, socialità, partecipazione e accessibilità.