20 Mag Scuola, nessuna ingerenza ma supporto all’autonomia didattica
Leggendo l’intervento del candidato sindaco di centro-destra relativamente a una presunta ingerenza del sindaco Alice Parma nei confronti della didattica scolastica, emerge a nostro parere un intento del tutto strumentale.
Come appare chiaro dal programma elettorale della coalizione che sostiene Alice Parma, nessuno ha mai affermato di volersi sostituire all’autonomia scolastica che si sostanzia nel POF (Piano dell’Offerta Formativa).
Si vuole anzi sostenerla, implementando il più possibile ciò che le scuole mettono già in atto attraverso un altro documento fondamentale: il PAI (Piano Annuale Inclusione) che – seppur parte integrate del POF stesso – il dottor Samorani dimentica di citare.
Previsto dalla normativa (Direttiva MIUR 27/12/2012, C.M. n° 8/13) come strumento programmatorio, il PAI deve essere predisposto dal GLI (Gruppi di Lavoro Inclusione) e approvato dal Collegio dei docenti.
Tale Piano deve individuare annualmente i punti di forza e debolezza delle attività inclusive svolte dalla scuola, e quindi predisporre un piano delle risorse da offrire e richiedere a soggetti pubblici e del privato sociale al fine di impostare per l’anno scolastico successivo una migliore accoglienza di tutti gli alunni, con particolare attenzione a quelli con diversi Bisogni Educativi Speciali.
Proprio in questa offerta di risorse aggiuntive, l’ente locale gioca un ruolo rilevante: ha la possibilità di supportare la scuola con attività formative dedicate, fornire strumentazioni innovative, mettere a sistema personale educativo di supporto ai plessi, fare rete per raccogliere finanziamenti pubblici e privati, coinvolgere l’associazionismo e il terzo settore, oltre a tutto quanto possa emergere da una progettazione condivisa.
Quindi nessuna ingerenza sulla libertà didattica, ma un supporto alle scelte dei docenti e un’implementazione di tutto quello che è già previsto dalla normativa attuale nell’ottica di una pedagogia inclusiva.
Una pedagogia in grado di ampliare il significato di “integrazione “a ciò che è esterno all’ambito scolastico e quindi richiede collaborazioni, alleanza tra scuola, famiglia, servizi, istituzioni di vario tipo, associazioni, ecc.
Se viene intesa non come concessione ma come riconoscimento del comune diritto alla diversità, l’inclusione diventa una condizione intrinseca alla normalità: per questo è necessario intervenire sul contesto non meno che sulla persona.