Marecchiese, un nuovo modello di sviluppo invece di una nuova strada

Marecchiese, un nuovo modello di sviluppo invece di una nuova strada

 

In questi ultimi giorni stiamo assistendo alla ripresa del dibattito circa la paventata ipotesi della “nuova” Marecchiese, dibattito che nei termini in cui è stato posto auspicavamo fosse stato definitivamente messo in un cassetto.

Come consigliere comunale nonché consigliere dell’Unione dei Comuni Valmarecchia, ma prima di tutto come cittadino che abita e vive quotidianamente questo territorio, non posso che stigmatizzare l’eventualità di una nuova strada, che si aggiungerebbe a quella attuale, di cui non è difficile immaginare il devastante impatto ambientale sull’intera valle.

A essere prioritaria e non più rinviabile è invece una seria riflessione su nuovi modelli di sviluppo riguardanti l’intera Valmarecchia, intesi a valorizzarne le peculiarità naturali, storico-architettoniche e gastronomiche, oltre a un generale ripensamento della mobilità, che prenda innanzitutto in considerazione l’implementazione delle piste ciclabili esistenti e il miglioramento dell’assetto attuale della viabilità.

Appare francamente utopistico pensare che la sopravvivenza dei nostri paesi passi per forza di cose dalla costruzione di una nuova superstrada a scorrimento veloce, parallela al fiume (e basterebbe alzare lo sguardo ad esempi a noi vicini per intuire le drammatiche conseguenze), mentre nel 2020 ci si aspetterebbe di avere ben altre ambizioni e progetti.

Tanto più che come ci è stato risposto dal Presidente dell’Unione Stefano Zanchini ad un’interrogazione di alcuni giorni fa presentata tra gli altri anche dal sottoscritto, ad oggi non esiste alcuno studio di fattibilità sulla presunta nuova strada, e tutte le iniziative svolte fino a questo momento si sono basate su studi vecchi e datati.

Sono del parere che le imprese e attività economiche che hanno deciso di investire qui possano ricevere in ogni caso il sostegno delle istituzioni tramite una concertazione corale, capace di elaborare in modo intelligente politiche per l’occupazione senza necessariamente impattare sul territorio con un’autostrada.

Per tutti questi motivi, non posso che condividere e appoggiare le riflessioni già avanzate dalle associazioni ambientaliste e dalle altre realtà che si sono dichiarate contrarie a questo progetto, dando al contempo la piena disponibilità a portare ogni tipo di contributo che vada nella direzione di uno sviluppo sostenibile della nostra Valmarecchia. A vantaggio di tutti, e non solo di pochi.

Patrick Francesco Wild
Capogruppo lista civica Pensa-Una Mano per Santarcangelo e Consigliere Unione dei Comuni Valmarecchia