27 Mag Welfare culturale, le nostre proposte per una cultura più accessibile e partecipata
Andrea Novelli: “Brand unico, programmazione annuale e spazi più aperti”
Lara Marchi: “Un Forum per la cultura, nuove risorse e servizi nelle frazioni”
Martedì scorso, 21 maggio, abbiamo organizzato al bar Clementino un incontro con i principali operatori culturali della città, per condividere la nostra proposta di welfare culturale e ascoltare le loro idee per Santarcangelo.
“Dopo aver cambiato in meglio la storia di Santarcangelo grazie alla tensione positiva tra innovazione e tradizione, la cultura può dare vita a un nuovo tipo di welfare, in grado di migliorare il benessere generale degli individui e della comunità” spiega Andrea Novelli, citando un report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità.
“La eccellenze esistenti possono essere valorizzate con migliorie gestionali per diversificare l’offerta e la fruizione: proponiamo un brand unico per le iniziative santarcangiolesi e una programmazione annuale degli eventi, indirizzata a pubblici differenti e capace di colmare lacune in settori come la musica”.
“Anche la gestione degli spazi dovrebbe essere più coordinata e partecipata, con maggiore apertura alle scuole e alla partecipazione delle realtà locali attive in ambito culturale, educativo e sociale : la sperimentazione avviata con al Supercinema il progetto C’entro può essere estesa ad altri spazi, come il Lavatoio”.
“La partecipazione alle scelte in materia culturale e alla gestione degli spazi
richiede una sede strutturata e permanente: per questo proponiamo di istituire un Forum della Cultura coordinato dal Comune, che operi in sinergia con la Consulta dello Sport e la Consulta del Volontariato” aggiunge Lara Marchi.
“Servono anche nuove modalità per intercettare fondi pubblici e privati per la cultura, attraverso fundraising e Art bonus, programmi di membership e benefit, creando un legame più forte con la comunità con una campagna di sensibilizzazione continuativa, curata da un team di lavoro specializzato”.
“L’estensione dell’offerta culturale alle frazioni, avviata con Frazioncine, deve proseguire con veri e propri servizi oltre agli eventi: immaginiamo sedi distaccate o itineranti della biblioteca Baldini, oltre a un orario di apertura più ampio della sede centrale già arricchita con l’apertura del fablab”.